La nuova scommessa di Apple e Samsung: il chip UWB

Samsung ha introdotto il galassia Note 20 con un nuovo sensore a banda ultra larga (UWB). È un chip che consente di mantenere la comunicazione wireless tra dispositivi con maggiore precisione e velocità. 

UWB è presente anche nel iPhone 11 (Apple) attraverso il chip U1, una funzionalità che funziona in modo simile al Bluetooth o al Wi-Fi, ma la larghezza di banda è maggiore e ha una portata più breve. 

Di seguito vi forniremo tutti i dettagli su questo nuovo chip.

Cos'è l'UWB?

UWB è l'acronimo di tecnologia a banda ultralarga che emette onde elettromagnetiche, come il Bluetooth, ma funziona a una frequenza più elevata. Ciò consente la trasmissione dei dati molto più veloce e con maggiore capacità sui dispositivi.

Questa tecnologia consente alle onde elettromagnetiche di riconoscere l'ambiente in tempo reale, identificando la posizione esatta dei dispositivi dotati di ricevitori UWB. 

impulsi elettromagnetici

UWB invia impulsi elettromagnetici entro un raggio di 10 metri e identifica i dispositivi riceventi in circa due nanosecondi. In sostanza funziona come un radar, poiché scansiona uno spazio e identifica con precisione i dispositivi, consentendo la comunicazione tra loro.

Poiché i ricevitori convertono le onde elettromagnetiche ricevute in dati, UWB è ideale per trasmettere file di grandi dimensioni tra dispositivi. Tuttavia, l'utilizzo ha uno spazio limitato e non fa un buon lavoro in ambienti con molte pareti, come fa il Wi-Fi. Tuttavia, la sua portata ridotta combinata con un'alta frequenza è ciò che consente una connessione sicura senza rischio di interferenze.

Il sistema di riconoscimento spaziale era già utilizzato negli smartphone tramite Bluetooth e Wi-Fi, ma Apple è stato il primo produttore di smartphone a incorporarlo nella tecnologia UWB con l'iPhone 11, aumentando la precisione, la stabilità e la velocità del segnale, nonché la capacità per trasmettere dati.

Come è stata creata l'UWB?

Anche se il suo nome sta diventando ormai commercialmente popolare, la tecnologia UWB esiste da almeno 100 anni. Inizialmente veniva utilizzato nelle radio che comunicavano in modalità wireless su brevi distanze. 

Tuttavia, dal 1920 il suo utilizzo fu limitato all'applicazione nella difesa militare. Solo nel 1992 la comunità scientifica cominciò a studiare questa tecnologia per altri scopi.

Da allora, l’UWB è stato utilizzato nei radar, nell’elettronica commerciale, nelle reti wireless personali e persino per il tracciamento dei dispositivi medici prima del suo arrivo nei telefoni cellulari.

A causa della bassa potenza, il segnale è molto difficile da rilevare, consentendo una comunicazione sicura. Inoltre, questa configurazione richiede anche meno energia elettrica, rendendola economica.